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La forma delle piante

La conoscenza e l'attenta osservazione del portamento di una pianta ci fornisce la guida per eseguire correttamente gli interventi di potatura, intesi a eliminare (sempre e solo in caso di effettivo bisogno) quei rami che comunque non influiscono sulla struttura naturale della chioma.

Determinate caratteristiche della parte aerea (chioma) ci permettono di dare la definizione del portamento di una specie:

  • arrotondato-sferico: portamento derivante da un equilibrio tra le diverse branche della chioma, dove nessuna di esse ha carattere dominate (per esempio ippocastano, Prunus pissardii, 50- phorajaponica);
  • cespuglioso: portamento tipico di moltissimi arbusti, in cui più fusti si originano da un ceppo comune con altezza limitata (da 1 a 5 metri);
  • conico: da un tronco principale i rami si allontanano simmetricamente formando angoli di 90°(per esempio carpino, conifere in genere, Magnolia grandiflora);
  • espanso: le branche principali formano due o più tronchi secondari, con andamento orizzontale rispetto al tronco principaLe (per esempio Catalpa bignonioides, pino marittimo);
  • fastigiato: portamento slanciato-colonnare, con un tronco unico su cui le branche si inseriscono con angolo molto stretto (per esempio cipresso, Popolus nigra Italica);
  • ovoidale: le branche si inseriscono sul tronco principale formando angoli che variano da 40° a 70° e sono assurgenti, cioè tendono a innalzarsi verso l'alto; le branche centrali hanno la dominanza su quelle laterali (per esempio aceri, betulla, frassino, platani, querce);
  • piangente: i rami sono rivolti verso il suolo (per esempio salice piangente, Sophora japonico Pendula). strisciante e tappezzante, la vegetazione si sviluppa in modo orizzontale, allungandosi sulla superficie del terreno (per esempio Cotaneaster horizontalis, Junipe{us horizonta/is, pervinca).

 

Testi tratti da Potatura del giardino - alberi, arbusti, cespugli e siepi di Stefano Caroli e Alberto Savini