Quando potare?
Un leggero intervento di potatura, volto all'eliminazione dei rami secchi oppure spezzati, può essere eseguito in ogni periodo dell'anno. Diversa è invece la questione se si intende effettuare una potatura più consistente. In questo caso, il flusso di linfa (energia della pianta) può diventare un elemento che vanifica o accentua la reazione al taglio che andiamo ad eseguire.
Nel periodo autunnale, la linfa migra dalle parti più esterne della pianta (chioma) in direzione delle radici
(riposo vegetativo); viceversa, nel periodo primaverile essa ritorna con forza dalle radici verso le gemme apicali (risveglio vegetativo). L'asportazione di un ramo a fine autunno-inverno non riduce la forza della pianta in quel punto, poiché la sua energia è immagazzinata nelle radici ed è pronta ad esplodere a primavera sotto forma di numerosi ricacci. Al contrario, se lo stesso taglio si esegue poco prima dell'emissione delle foglie limitiamo di molto la reazione al taglio poiché andiamo a privare il vegetale di parte della linfa in circolazione.
Occorre assolutamente evitare di sottoporre la pianta allo stress di una potatura consistente in primavera durante l'emissione delle foglie, momento, in cui eroga una gran quantità di sostanze nutritive per il proprio accrescimento: più eliminiamo sue parti, più le sottraiamo sostanze preziose per lo sviluppo. Da evitare anche il periodo autunnale, in cui molti funghi cariogeni sono in fase di sporulazione, cioè producono e diffondono spore che possono infettare la pianta entrando in contatto con ferite eventualmente provocate dalla potatura o da agenti atmosferici.
La potatura secca
Si definiscono “potatura secca” gli interventi eseguiti durante il riposo vegetativo, cioè quando la pianta non presenta alcun tipo di vegetazione. Il riposo vegetativo - diverso da specie a specie e a seconda dalla latitudine e altitudine in cui ci si trova - rimane il momento ideale per la maggior parte degli interventi di taglio. La potatura secca (eseguita cioè sulla pianta spoglia) si anticipa in genere a fine autunno o si posticipa a fine febbraio-inizio marzo (cioè quando la temperatura si mantiene al di sopra degli 0°C), per evitare che il gelo, penetrando nelle ferite, provochi la cristallizzazione della linfa e quindi lacerazioni e spaccature del legno.
La potatura verde
Si definiscono invece potatura verde gli interventi di taglio che si effettuano nel periodo di passaggio tra la primavera e l'estate. In genere essi sono finalizzati a eliminare la vegetazione superflua nelle piante molto rigogliose per contenerne lo sviluppo (l'energia verrà così maggiormente concentrata su fiori e frutti). Con i tagli estivi si interviene anche sia per correggere eventuali sbagli fatti con la potatura invernale e per difendere la pianta da alcune avversità. Potando all'inizio dell'estate obblighiamo la pianta a non reagire con vigore allo stimolo del taglio, come avviene invece durante la potatura secca. Essa infatti andrà incontro a un "riposo estivo" per limitare al massimo l'evaporazione dei tessuti in seguito alle alte temperature estive e ridurrà fortemente il ricaccio di nuova vegetazione. Si evitino invece interventi in piena estate, in quanto l'eliminazione di parte della superficie fogliare permette ai raggi del sole di colpire direttamente la parte interna dell'albero - non in grado di difendersi dalle alte temperature (fatta esclusione per le essenze mediterranee) - provocando bruciature alla corteccia. Fa eccezione a questa regola la potatura dei sempreverdi da fiore (per esempio Magnolia grandiflora), consigliata nel periodo estivo. La potatura verde, oltre a eventuali tagli, prevede anche altre operazioni: la cimatura, la spollonatura e la scacchiatura (cioè l'eliminazione dei germogli ancora erbacei che non sono utili alla forma o alla fioritura della pianta).
Testi tratti da Potatura del giardino - alberi, arbusti, cespugli e siepi di Stefano Caroli e Alberto Savini