Erigeron; sembra una margherita ma non lo è
L’Erigeron, appartiene alla famiglia delle Asteraceae, un genere molto ampio di piante, con più di 170 specie provenienti dai climi temperati di tutto il mondo .Il nome del genere deriva dalla parola greca “Eri” che significa precoce e “Geron” che significa vecchio, un riferimento al suo primo periodo di fioritura e aspetto lanuginoso che suggerisce la barba bianca di un vecchio.
L’Erigeron, cresce bene ovunque, può essere utilizzato come copertura del terreno, per ammorbidire i bordi, anche dove meno ve lo aspettate: nelle fessure dei pavimenti, nelle fessure dei muretti a secco, tra le pietre di un lastricato.
Spesso si può trovare anche lungo i bordi delle strade e negli spazi aperti perché produce facilmente semi, che vengono disseminati dal vento e dall’acqua.
L’Erigeron è una pianta perenne, può essere biennale o annuale, a seconda delle varietà selezionate ma, comunque, molto resistente e con infiniti fiorellini, simili a piccole margherite con petali molto stretti. Le foglie sono strette, filiformi, leggermente ovali, con piccoli peli delicati, di colore verde e può raggiungere dimensioni che vanno dai 10 ai 90 cm.
L’Erigeron preferisce posizioni ben esposte alla luce del sole o in leggera ombra. Produce fiori dalla primavera o estate, fino alla fine dell’autunno. Se gli inverni sono miti e la posizione della pianta in giardino lo consente, può fiorire anche in inverno, mentre in condizioni di poca luce, difficilmente produce fiori.
Il terreno deve avere un buon drenaggio, composto da pochi elementi essenziali, tra cui la sabbia. In suoli ricchi di sostanza organica, la pianta emette una maggiore quantità di foglie e di dimensioni maggiori, a scapito della fioritura.
Come la maggior parte di piante da giardino secco, le concimazioni per l’Erigeron sono considerate un elemento in più, così come le innaffiature. Nella stagione secca, per avere piante più ricche e ben vegetate, si può irrigare in modo regolare anche se con quantità limitate, mentre una leggera concimazione aiuta la pianta a produrre maggiori quantità di fiori e per periodi più lunghi. In entrambe i casi, gli eccessi possono essere molto dannosi per le piante, fino a causarne la morte.
L’Erigeron, come buona parte delle piante da giardino mediterraneo, non è molto attraente per i soliti parassiti delle piante, come afidi o ragnetti rossi. Così come non è afflitto dalle più comuni malattie fungine.
Alla fine dell’autunno, è consigliabile tagliare gli steli ad altezza raso terra o a pochi centimetri da terra, per stimolare la nuova vegetazione.
Molte specie di falene e farfalle si nutrono di Erigeron ed anche molto amato dalle api e dagli insetti impollinatori.
La riproduzione, in genere avviene mediante divisione delle piante adulte. Con più pazienza e un po’ di esperienza, anche la semina è un buon metodo per riprodurre queste semplici piante. La semina è consigliabile in primavera o autunno, in vasetti all’esterno. Per germinare i semi necessitano da due settimane, fino a due mesi, a seconda delle condizioni ambientali.
Nella tradizione popolare a cui si annoverano all’ Erigeron proprietà, diuretiche depurative, vermifughe, antinfiammatorie e antiemorragiche. Le cimette fiorite e le foglioline si raccolgono in luglio-agosto e si fanno essiccare a testa in giù in un punto ombroso e areato; poi si conservano in barattoli o sacchetti di tela e si possono usare per farne tisane o decotti, che assumono un odore caratteristico, vagamente simile al cumino, e un gusto piuttosto amarognolo. Si può trovare in commercio anche sotto forma di estratto fluido o tintura madre.
In giardino, si suggerisce il suo impiego nella creazione di bordure fiorite, ai bordi dei camminamenti, in giardini in zone di mare, in giardini rocciosi o con ghiaia. Sempre più spesso, lo si ritrova come elemento dei giardini mediterranei.
La varietà più utilizzata nelle nostre zone è Erigeron karviskianus.